Un graffito al posto di Pasquino

La legge ineguale per tutti

Fino a quando l'arte è satira, protesta, cultura e va difesa e tutelata?

La riflessione odierna prende vita da un concetto semplice:

disegnare un murales, un graffito su un muro privato oppure demaniale, è o non è un reato?

Abbiamo visto tutti (credo) il bacio amoroso, proposto dall'urban painter palermitano (TVBOY), raffigurante il caloroso duo Salvini - Di Maio.
Non giudicheremo ora, su queste digitali frequenze, la valenza dell'opera.

Eppure si potrebbe sottolineare che, nella suddetta fatica artistica, più volte oggetto di ampie considerazioni mediatiche, l'autore non ha di certo brillato per originalità.
Il soggetto dipinto era già stato più volte proposto, cambiando in vero gli interpreti a seconda la polemica che si voleva di volta in volta sollevare clonandone, però nella sostanza, il significato.

Chiusa la parentesi, che potremmo approfondire successivamente, resta immobile la domanda:

se il graffito lo faccio "io", che sono uno sconosciuto signor Zero, mi becco una multa oppure mi si apre una strada pubblicitaria e tutti mi battono le mani?

Ora ti faccio riflettere.

La corte di cassazione ha sancito una sentenza (numero 16731 sez. penale 20 aprile 2016) dove un writer, dopo aver posto la sua opera su un muro, è stato comunque assolto, motivando il lodo con questo ragionamento:

il muro era già stato in precedenza utilizzato come "tela" urbana da altri writers (magari lui stesso, non è dato saperlo) dunque il reato, in un certo senso è minore (?), poiché, in questo caso, si evince che l'artista ha agito per abbellire e non per deturpare.

(Azz)

Si suppone che la corte abbia concepito che il "graffito" e/o il "murales" va inteso come espressione artistica contemporanea, che si avvale della peculiarità del manifestarsi in strada, ove in mancanza di elementi (muri, pali, cabine, strade, cassonetti etc.) non avrebbe più la stessa forma e significato
Dunque, impedendo l'utilizzo urbano delle strutture e degli spazi necessari, si ostacola il naturale sviluppo di questa espressione produttiva e comunicativa, che prende il nome appunto dal muro (Murales). Se mi togli il muro non si può più chiamare così
Chiaro no?

Malgrado ciò, disegnare sui muri è un reato che coinvolge anche una serie di successivi esborsi:

oltre alle sanzioni previste ci sono da calcolare anche i costi per ripulire e riportare la facciata, colpita dalla foga pittorica, alla sua colorazione originale.

('Nfatti) La legge dice:

l'art. 639 del Cod. Pen., modificato dalla Legge n. 94 del 2009, dispone, nel secondo comma, un'ipotesi aggravata che viene suddivisa in due fattispecie: - se il fatto è commesso su beni immobili o su mezzi di trasporto pubblici o privati, si applica la pena della reclusione da uno a sei mesi o della multa da 300 a 1.000 euro; - se il fatto è commesso su cose di interesse storico o artistico, si applica la pena della reclusione da tre mesi a un anno e della multa da 1.000 a 3.000 euro.(*)

Allor dunque, perchè è stato consentito all'artista in oggetto di imbrattare il muro di un palazzo privato, locato al centro di Roma, nelle vicinanze delle Camere dei Deputati e Senato?

Perchè in TV si sono sperticati ad offendere gli operai dell'AMA che hanno rimosso immediatamente il graffito, ridicolizzandoli?
Perchè la stampa e i media non raccontano mai le cose come vanno dette?
Forse perchè Il sig TVBOY è un artista che della sua opera ne ha fatto un brand internazionale e i suoi graffiti vengono riproposti su custodie, smartphone, tazzine, magliette, accessori, gadgets?

Chi ha pagato la bavosa provocazione di questi ultimi giorni?

A comodo loro, se una azione illegale la fanno quelli che bazzicano le comitive del potere sembra che si possa fare.

Tutt'apposto.

Fonte: (*) http://www.condominioweb.com/graffiti-sulle-facciate-condominiali.2274#ixzz5BhaER5Zt www.condominioweb.com

TVBOY
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