Troppo facile
Lo scarica barile
Troppo facile.
Ora c’è la fuga. Tanti, molti, tutti, contro il rottamatore che di fatto ha rottamato sé stesso e la banda bassotti.
Tuttavia, faccio fatica a non prendergli le parti.
Io, che nella mia piccola condizione di cittadino ignorante, scevro della politica, delle regole istituzionali, l’ho criticato sempre, per ogni battuta demenziale, per ogni respiro, per ogni atteggiamento, ad ogni “shish”, al punto di detestarne il tono della voce; non per antipatia verso il suo dichiarato pensiero, tra l’altro raramente attuato (per fortuna?), per le cose invece fatte, per le fiducie richieste e imposte alle camere, per tutta una sfilata di mentecatte dichiarazioni smentite da altrettante farneticanti promesse subito dopo, oggi lo difendo.
Ebbene si, signori e signore, io lo difendo.
Perché la colpa di questo collasso ideologico e delle apolidi convinzioni a suffragio delle politiche mangia soldi non è sua.
Non è colpa sua, non di come egli stesso si pone.
La colpa ricade su quella “menestrella” categoria di consulenti mondiale dello strafalcione e dell’inciucio che lo hanno incitato e illuso.
In sostanza, chi è senza peccato scagli la prima pietra, ora è troppo facile, dopo che gli hanno permesso di seguire il suo istinto guascone, dopo che lo hanno assecondato come si fa con i bimbi viziati.
Chi lo ha messo lì a fare lo sbruffone?
Chi lo ha difeso per anni?
Chi lo ha aiutato a distruggere il consenso popolare del suo partito?
Senza mai un serio contraddittorio.
Chi gli ha permesso di sbeffeggiare gli italiani, mettendosi i paraocchi per non vedere e i tappi nelle orecchie per non sentire?
Dobbiamo essere onesti con la storia.
I grandi intellettuali della penisola, i grandi giornalisti, i grandi opinionisti, i grandi soloni lo hanno lasciato agire, giocando con le parole: le loro, le sue, quelle degli altri vassalli. Con le false notizie, con le coperture.
Questo è il risultato.
Lo Tsunami che ha smaterializzato il partito, che era comunque ("fucking gush") rappresentate di una grande fetta "lacrimosa", arrogante piagnona di valori pseudo-popolari, ha scoperchiato le vesti e sotto le braghe ha trovato il premio della inconsistenza.
Oggi, individuato il colpevole, se ne lavano le mani.
E’ colpa sua, (urlano dagli studi di quest’o quello)e scrivono, e recitano nei talk show ancora addobbati con le antiche scenografie governative.
Perché non glielo avete detto prima?
Perché avete indugiato su spelacchi e immondizie invece, e avete proseguito il turarvi il naso fino alla rinite.
E’ la presa di coscienza che viene a mancare.
Il mito, osannato, coccolato, perdonato quasi sempre, affrancato e nascosto ora è sul patibolo.
Eravate tutti d’accordo fino al 4 marzo e ora, con le unghie aggrappate al sangue degli elettori, vi rivoltate, ora lo disconoscete, ora lo processate, ora che ¾ della popolazione ha detto che di voi non c’è da fidarsi.
Siete voi i colpevoli.
Voi che non sapete amare altro che la paranoica ipocrita retorica lucrata sul simbolo (e solo quello) della democrazia, voi siete i colpevoli.
Chi di stai sereno ferisce di state sereni perisce.