L'ora della conta
Tutto il resto è circo a vapore
La polvere, rimossa quotidianamente dai custodi delle camere, non ha la stessa perspicace insistenza genetica dell'essere umano.
Se ti capita di entrare in una di quelle due cavee porporate, in perfetto stile liberty quella dei deputati, inaugurata nel 1918, e nella più tarda, la senatoriale del 1871, troverai gli arredi scintillanti, decontaminati, privi di ogni possibile impertinenza virale e molecolare.
Gli scranni e i banchi sono intonsi, puliti, come logica vuole.
Nemmeno un acaro sparso qua e là, malgrado tutto sia irrimediabilmente rivestito di vellutata moquette, e si sa che la moquette imprigiona polveri e nasconde malanni e più facilmente alimenta starnuti ed allergie.
Ciò nonostante, la meticolosa e maniacale opera di "cleaning" non è riuscita, in questi decenni, a intimorire alcuni primati, scevri e repellenti ad ogni lavaggio, aggrappati a quei legni, con l'abilità dei molluschi marini, che una volta era esclusiva appunto del frutto di mare o del parassita, vi risiedono attanagliati, ormai senza soluzione di continuità.
Anzi li cacci dalla porta e rientrano dalle finestre, dai tombini oppure si erano già nascosti nelle cantine della buvette.
Smemorati.
Fanno finta di non sapere che la loro presenza è stata ingiustamente concessa dalla generosità (a volte) e spesso dalla superficialità dell'elettore che ha dovuto, in molti casi, cedere alle circostanze impervie della vita.
In questo scenario si è radicato, nel DNA della nazione, un virus letale che noi in questo scritto chiameremo la "particella fondamentale delle nostre pseudo saggezze", ovvero quella microbiotica essenza che poi, nel prosequio della nostra storia politica e culturale, ha infettato ad ampio raggio le coscienze di molti, rendendole pigre, ottuse e fanaticamente arroganti.
Alcuni saccenti intellettuali, difatti, al pari degli allenatori calciofili da baretto, dei santoni del "so tutto io", individuata la particella, l'hanno battezzata "compromesso", cioè hanno pensato di sedurre il ragionamento popolare mascherando, con un "lessico edotto", quello che noi più volgarmente chiamiamo "inciucio", al punto che non si muove foglia che "compromesso" non voglia.
Questo era ed è l'ordine di partenza dei trombettieri al soldo dei mansnadieri della tavola non più rotonda ma triangolare.
Come può ancora, colui che è stato numericamente avvilito dal responso elettorale, pretendere di avere "vox in capituli"? (aberrazione pari alla citazione latina qui esposta) Vale a dire, come si può accettare una forzatura sospinta dai più, a causa di una impertinente ignoranza di fondo, dove solo in questo paese, contaminato dal ridicolo, può avere successo e proseliti?
In frasi più popolane e schiette riassumo e sintetizzo il concetto:
Come potete, con la faccia sporca di marmellata gridare allo scandalo perchè il padrone della confettura si è accorto che eravate il ladro?
Il compromesso anelato e pregato sotto le colonnate non si farà.
Perchè non si deve fare, perchè non si può fare, perchè è ora che vi togliete dalla testa e dalle ingarbugliate sinapsi questo vantaggio profumato di pizzini mafiosi, di "mettemose d'accordo", di poltrone occupate per ingrassare chi già di grasso ne ha in abbondanza.
Così, peggio delle ragnatele, degli acari nascosti tra le pieghe delle tende, odorosi di cassetti chiusi stipati di carte alonate e ingiallite, in questo modo vogliono continuare a spadroneggiare su quelle poltrone che non sono mai state loro e che hanno per tanto e troppo tempo invece indebitamente sottratto al popolo italiano.
In considerazione dunque, che una parte del popolo italiano ancora c'è, si è fatta necessaria una più sensibile condizione: il popolo si farà governo di stato, si da le regole e le leggi, perchè è del popolo la sovranità nazionale.
Tutto il resto è circo a vapore, stantuffo, malia, imbroglio, mistificazione.
E' l'ora della conta..... Bim bum bale giù..
Stai sereno: hai perso.