Il defecometro
Genio e "monnezza"
Il gioco di luce, appannato dall'ambiente vaporoso e flatulento, coglie il soggetto dell'opera nell'atto primario e vincolante della propria intima quotidianità.
Le forme nude, volutamente esposte nella spogliata e cruda realtà, vengono qui esaltate dalla condizione esplicita dell'uomo colto e intellettuale nel momento esatto della sua massima divulgazione popolare.
Dismessi i panni del sapiente critico, si pone a sua volta a modello e a soggetto narrante del privato e del sociale.
Così il messaggio, espressione psicopatica, emerge in toto dalla diapositiva, e non sia altrove, ma necessariamente dove la rappresentazione del pensiero umano e politico trova sostegno per stabilire, in modo sublime, la condizione umana del povero esaltato mentale, ripreso nella sua più familiare comunicazione.
Il tutto obbliga lo sguardo, di chi vede l'opera d'arte, ad indagare sul contenuto occulto del messaggio
che il soggetto immortalato è in procinto di inviare, e come una semplice equazione, dove si evince che tutto è sostenuto dal calcolo matematico, lascia intendere la probabile contemporaneità significativa.
In effetti questo ritratto rappresenta il sistema intellettuale e politico con il quale, con violenza, ci costringono a convivere.