Riflessioni ad occhi ancora chiusi
Dicembre 2015
Ogni tanto mi capita, nella profonda notte, di svegliarmi e controllare l'ora dal cellulare.
Quasi sempre, sull'infingardo display, campeggiano anche accumulate notifiche in attesa di sollevare la mia curiosita.
Tuttavia nella notte il sonno prevale, dunque è facile girarsi sull'altro fianco e continuare a ronfare.
Stavolta invece è una di quelle che sono andato oltre, ho cliccato e ho trovato un mondo in fermento. Fb come il raccordo anulare a mezzogiorno. Foto, pensieri, link, aforismi, poesie, notizie, racconti, a qualsiasi ora. Senza soluzione di continuità.
Appena cotti e mangiati. Cioè scritti e postati proprio nello stesso momento che la mia curiosità aveva prevaricato il sonno.
Migliaia di persone, di tutte le età, partorienti miliardi di idee, come le luci di natale sbrilluccicanti, si "appicciano e si stutano" autonomamente. Colorano la notte degli insonni, insonni a loro volta. Drammatici oppure allegri ottimisti. Così ho sentito il tintinnio dello scorrere. La irregolarità del costume contemporaneo. Ognuno di noi incastrato in un proprio ritmo di vita, dove il tempo non ci da più tempo; il giorno è la notte e la notte è il giorno, e il dilemma dell'essere umano, la mela nell'eden, il peccato originale ogni istante rinnova il fondamentale espediente, quello che per fortuna nostra è stato, e che genera ancora il tutto.