Dato che il mondo è di tutti
Prova tu a chiedergli qualcosa
Consonanti urlano sul selciato.
Un'espressione radiofonica tra le più intriganti e descrittive.
Le ruote nell'atto di compiere una svolta rapida, veloce, oppure il rumore delle stesse alla rincorsa.
L'inseguimento. La speranza di arrivare in tempo. Una frase altamente simbolica. Efficace.
Io me la sono rubata e fatta mia oggi. Vestendola di altre sfumature: la frenata. La violenta frenata che sta facendo la mia mente.
Forse ho chiesto troppo. Forse sto chiedendo troppo. Io mi sognavo un'esistenza colorata. Dove era piacevole stare in giro per il mondo.
Senza il senso di colpa. E si. perché tutti questi ragazzi che muoiono in mare, oppure quelli che arrivano a destinazione e poi li trovi su per i marciapiedi a vendere di tutto, mentre cammini, mentre ti fermi, mentre stai seduto, e pure tra i tavoli di un bar, pub, mentre, mentre, mentre ogni cosa, fanno venire il senso di colpa.
La colpa di non essere come loro. perché se pensi di non essere come loro sei razzista. E se alla centesima richiesta di elemosina giornaliera, alla ennesima insistenza ti vien voglia di mandarli per frutteti, no! Non si può dire.
perché loro sono disperati e tu no. Perciò, che siano Rom, Pakistani, Nigeriani, Tossici romani, milanesi, chiunque, devi fare "pippa" e cacciare le monete.
Mi illudevo pure che 30 o 40 centesimi fossero una elemosina congrua. Illuso che sono. No. Ti guardano male. Brutto miserabile che sono: ai violinisti contrabbassisti da strada devi almeno dare 2 euro.
perché io sono il maleducato, che mentre sto per i fatti miei a tirare giù una fetta di pane mi sono visto piombare sul tavolo la zingara col bicchiere di carta a chiedermi un po' di spicci.
Sono maleducato io che non glieli volevo dare. Così che dopo il quinto no, mi ha pure maledetto. Si mi sono illuso. Che credevo di avere un computer tutto mio.
Oppure una televisione tutta mia, una macchina tutta mia, una idea mia. Invece scopro che il computer è invaso da cookie, virus, spy program che si devono fare i cazzi miei, od ogni ora, ad ogni connessione. Vogliono sapere tutto di me. Quello che scrivo, dove vado, cosa leggo, cosa scarico. E in tv devo pagare obbligatoriamente per farmi riempire delle loro cazzate, bugie, immagini, riflessioni loro.
Tutto loro. Se t'incazzi sei populista e demagogo. Devi comprare i libri che dicono loro ed ascoltare la musica che dicono loro, che fanno passare per opere d'arte.
Le ruote producono consonanti agli ultrasuoni. Grande frenata che lascia non impronte ma solchi arati. Mi sono illuso che ci fosse, da qualche parte, una logica proiettata a difendere e rispettare la vita delle persone.
Almeno nelle piccole cose, quelle quotidiane. Non è così. Dato che il mondo è di tutti, tutti possono invadere ogni luogo, pure mentre ci sei tu che stai bevendo un caffè, sono tutti autorizzati a prendertene un sorso.
La riunione di condominio è appena cominciata.